martedì 27 luglio 2010

cina, serbia, cambogia, roma, italia

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
Notizie dal mondo reale. Unite, se volete, i punti. La Fiat decide di produrre la nuova monovolume in Serbia. A Roma scoperto l’ennesimo laboratorio dove operai cinesi, anche minorenni, lavorano in condizioni di quasi schiavitù, i committenti finali sono importanti griffe italiane. In Italia si parla sempre meno di generazione 1.000 euro, forse perché bisognerebbe ribattezzarla generazione 800 euro. In Cambogia qualche settimana fa sciopero indetto da un sindacato, che al contrario degli altri riteneva insufficiente l’aumento dello stipendio minimo nelle fabbriche da 56 a 61 dollari mensili, «i prezzi nei negozi sono sempre più alti», spiegava davanti alle telecamere una giovane operaia. In Italia uno dei concetti che si respira di sovente nelle grandi aziende è «cari lavoratori a tempo indeterminato non lamentatevi, non capite quanto siete fortunati». In Italia, secondo Confcommercio i consumi restano bassi e molte famiglie rinunciano alle vacanze o le riducono. In Italia, ormai, nessuno dice più «taglieremo le tasse perché così, vedrete, l’economia volerà». E a Roma e nel Lazio si va verso nuovi aumenti di Irpef, Irap e tariffe. Intanto, il dibattito si sofferma sulla presunta P3, le pratiche di divorzio fra Fini e Berlusconi, il complotto interno al Pdl per gettare ombre sui gusti sessuali del presidente della Campania, a quanto pare molto più insidiosi dell’infamia di essere vicino alla Camorra. Unire i punti, ognuno ci veda ciò che vuole.


e i primi - interessanti - commenti, sempre da ilmessaggero.it:

rivoluzione industriale...
Come confermano i post precedenti al mio, tanta gente ha potuto vedere con i propri occhi il regresso ad un secolo fa, o giù di li. Io sono uno di quei "fortunati" che cita il bell'articolo, 22 anni di servizio e 1.200 € al netto di prestiti. Pago un mutuo di 600 euro mensili, la mia "azienda", una ASL, rifiuta da tre anni di pagarci il saldo degli incentivi, progressioni di carriera sconosciute, ma frotte di giovanissimi con contratti a progetto, part time, fatti lavorare ben oltre il normale orario (e chi si ribella!), addirittura dirigenti sanitari (medici) che dirigono da anni interi Servizi con contratto a tempo determinato, sotto botta continua della paura di non vedere i rinnovi. La corda si sta tirando troppo, troppo....
commento inviato il 27-07-2010 alle 14:50 da lupo2

Unire i punti?
Difficile poterlo fare senza provare ,contemporaneamente, un profondissimo senso di frustrazione! In particolare nelle generazioni, dell'attuale 3° e 4° età! Le quali, si dovrebbero chiedere, " dove abbiamo sbagliato ? " Come è possibile che, oggi il mondo del lavoro sia, peggiorato rispetto alle già gravi , condizioni di quando NOI siamo entrati in quel mondo, fine anni 40?Abbiamo lottato, convintamente ed eravamo riusciti nel miracolo, non quello effimero degli anni 50/60, di redistribuire in modo più equanime la ricchezza prodotta dal paese! Dagli anni 80,è stato un lento quanto inesorabile declino, con un'altrettanto costante emorragica perdita di diritti elementari, che credavamo graniticamente intoccabili! Noi, pur vecchi ed avvizziti, non possiamo sottrarci alle ns. responsabilità, rigettando tutto sul " benaltrismo ". Purtroppo,consapevolmente o meno, risultiamo complici di quanto avvenuto, il chè non è un bilancio positivo per le ns. generazioni! Per nulla! Rimane comunque una certezza! La questione morale, checchè ciancino alcuni cenciaioli, si è di molto deteriorata , rispetto all'idealismo di 40/50 anni or sono, e ciò, ha contribuito in modo determinante a provocare le macerie che abbiamo davanti!
commento inviato il 27-07-2010 alle 12:42 da 32017193

Fiat
Ricordo che tempo fa (in occasione di qualche elezione) fu intervistato un lavoratore della Fiat di Torino dicendo che avrebbe votato per Berlusconi perchè bla bla bla.......
Questi sono i risultati, la Fiat può fare quello che vuole perchè il governo se ne frega dei lavoratori i Cisl e Uil firmano l'accordo di Pomigliano
meditate gente meditate
commento inviato il 27-07-2010 alle 10:32 da Priamo99

Ha ragione Evangelisti, schiavi del lavoro sono anche italiani!
Credetemi quando, ormai quasi quarant’anni fa, ho cominciato a vedere le prime mani di operai sotto le presse (per fortuna o per disgrazia, non so, senza gli operai), quando un anziano manovale della mia fabbrica mi fermò, per mostrare a me giovane Rappresentante Sindacale, la sua busta paga dove si leggeva che guadagnava la metà di me, giovane impiegato agli inizi della carriera. Quando dopo una decina di anni ho potuto vedere queste vergogne, quasi completamente superate, non pensavo si potesse ritornare oggi a situazioni pari o forse peggiori di quelle di oltre un secolo fa, all' epoca del "Sciur padrun da li beli braghi bianchi".
I nuovi schiavi sono spesso coloro che avevano un lavoro a tempo indeterminato che l'hanno perduto, magari padri e madri di famiglia, che non possono andare troppo per il sottile, pur di "tirare avanti la baracca".
Credo di aver già scritto in un post di quell'imprenditore italiano il quale, ormai un paio di anni fa, resosi conto che in Romania il costo del lavoro diventava "eccessivo" per lui, ingaggiò (o dobbiamo dire deportò), lavoratori dal Bangladesh e lavoratrici dalla Cina, li mise a dormire in "confortevoli stanze a norma" (sic!), pagandoli 200 euro mensili. Vi pare poco? Ma sono spesati di tutto!
Anche in Italia arriveremo a questo?
Intanto in Italia abbiamo lavoratori che hanno un contratto part time, lavorando full time, che "firmano" buste paga, con soldi che non ricevono, inquadrati in categorie infime... Non sono schiavi anche loro?
commento inviato il 27-07-2010 alle 10:02 da Matthias

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