sabato 24 novembre 2012

pantaloni rosa



copia e incolla da il messaggero (senza rete)

pantaloni rosa
Io sono il ragazzo dai pantaloni rosa. Molti utenti di Facebook hanno riempito le bacheche con questo slogan, per ricordare il quindicenne che a Roma si è impiccato con una sciarpa, forse perché veniva deriso da pochi scemi che lo additavano come troppo differente rispetto alle loro piccole teste o forse perché Andrea era più fantasioso degli altri. Quando un ragazzo si toglie la vita c’è una matassa di ragioni. Ma il dolore per la morte di Andrea è stato sintetizzato in quello slogan che cita una pagina di Fb, che forse era solo un gioco. La pagina s’intitolava, appunto, il ragazzo dai pantaloni rosa ed è importante che molti amici, ma anche tante persone indignate, abbiano voluto ricordare Andrea e condannare l’intolleranza, esprimere vicinanza a tutti i ragazzi dai pantaloni rosa. Perché i pantaloni rosa non sono solo le preferenze sessuali, sono un qualsiasi pretesto per l'odio. Sono il colore della pelle, il paese in cui siamo nati, come ci vestiamo, tutto ciò che non piace ai meschini. Ognuno di noi ha il suo paio di pantaloni rosa, ognuno di noi, forse, almeno una volta ha additato i pantaloni rosa di un altro. Giusto insegnare la tolleranza. Però bisognerebbe anche trovare il modo di spiegare ai giovani che ciò che succede a 15 anni è destinato a passare, sembra una montagna e diventerà un granello, la prima delusione amorosa o il male di chi ti perseguita saranno solo un brutto ricordo. Ci sarà altro e tanto altro ancora, di bello e di brutto. Bisognerebbe aiutarli a lasciare le sciarpe nei cassetti e a indossare con fierezza i loro pantaloni rosa.

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