venerdì 16 novembre 2012

election day

Era il 13 novembre, quando la presidente uscente della Regione Lazio, a un mese e mezzo dalle dimissioni, annunciava la data del voto. E aggiungeva, per fare marameo alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale: «Non è la sentenza del Tar, la data del voto è stata concordata con il Governo». Poi, però, il giorno dopo non ha firmato il decreto di indizione delle elezioni, ha smesso di twittare e ha invece fatto scrivere un ricorso al Consiglio di Stato che ieri ha sospeso tutto. Sarà pur vero che «non è la sentenza del Tar», intanto però ora, anche alla luce delle pressioni nazionali del Pdl (che un anno fa non volle accorpare le amministrative con i referendum, eppure anche allora sarebbe stato bello risparmiare), è molto probabile che i cittadini del Lazio voteranno quando ormai sarà già caldo. Aspetta primavera Polverini. A sorridere più di tutti sono i consiglieri regionali in carica. Immaginatevi che al vostro posto di lavoro vi dica: «Per cinque o sei mesi stai a casa, riposati, non presentarti perché qui non c’è nulla da fare, però tranquillo, continuo a pagarti come sempre, rimborsi spese compresi». Impossibile, no? Al consiglio regionale funziona così: i 70 consiglieri dal 26 settembre, giorno delle dimissioni della presidente Polverini, non fanno nulla, non ci si riunisce il consiglio, non ci sono commissioni. Eppure, non solo continuano a incassare lo stipendio, novemila euro lorde, mica una cosa da ridere. Ma non basta: visto che la benzina costa ed essere presenti in consiglio è comunque una seccatura, continuano a incassare in media 3.700 euro non tassabili di rimborsi spese. Direte: ma scusa, se il consiglio regionale non si riunisce mai, perché devono prendere gettoni di presenza e rimborsi chilometrici per gli spostamenti? Perché funziona così e basta. Se si voterà a marzo, per sei mesi incasseranno sorridenti circa 10 mila euro senza fare nulla. Il più fortunato di tutti, poi, è Sabatino Leonetti. Come chi è Sabatino Leonetti? Era il primo dei non eletti di Italia dei Valori e quando Vincenzo Maruccio si è dimesso è automaticamente subentrato in consiglio a metà ottobre. Ha lasciato Idv, si è iscritto al gruppo misto, da allora e fino a quando un giorno forse riusciremo a votare incassa 10 mila euro al mese come gli altri. Sia chiaro, lui non ha colpa. Ma sotto sotto anche Sabatino Leonetti penserà: aspetta primavera Polverini.

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