martedì 25 agosto 2009

alemanno e le manette

MAURO EVANGELISTI
Forse è il caso di spendere parole di elogio per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Ai garantisti può suscitare perplessità la sua linea improntata alla severità, quella che lo porta con frequenza a chiedere l’arresto per reati, di tipo differente, commessi a Roma: dal pirata della strada al giovane accusato di violenza sessuale. A volte, stando al codice di procedura penale, le sue richieste alla procura della Repubblica possono apparire una forzatura. Però bisogna dargli atto di una qualità: la coerenza. Nella notte fra venerdì e sabato sono stati aggrediti, ferocemente, due uomini che si stavano baciando nei pressi del Gay Village, all’Eur. Uno è stato accoltellato ed è in prognosi riservata all’ospedale Sant’Eugenio. Due gay che si baciano, vittime di una aggressione, possono - con una semplificazione infelice - apparire un caso lontano dalla sensibilità dell’elettorato di Alemanno e dalla sua storia politica. Ma è appunto una semplificazione. Alemanno ha chiesto, indignato, l’arresto del responsabile, scendendo in polemica aperta con il procuratore di Roma. Che magari, stando ai codici, ha ragione, perché quando l’aggressore è stato identificato non c’era la flagranza. Però ad Alemanno va dato il merito di una qualità non così comune, la coerenza.

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