giovedì 10 settembre 2009

tutto e subito

MAURO EVANGELISTI
Che personaggio, Steve Jobs. Quando presenta un nuovo prodotto - un lettore musicale o il primo iPhone - riesce a creare l’evento, lo show, la magìa. Ieri, dopo un anno di assenza, è salito di nuovo sul palco. Vestito sempre uguale, come i personaggi dei fumetti. Ed è andato oltre nello show, ha parlato con coraggio della sua malattia. Ha ringraziato la famiglia del ragazzo di 25 anni morto in un incidente stradale, donatore di quel fegato che gli hanno trapiantato e che gli ha salvato la vita. Business, spettacolo, la necessità di rassicurare gli investitori. Proprio l’ennesimo restyling degli iPod illustrato ieri traccia un altro solco che divide il mondo in due: c’è chi vuole tutto concentrato in un unico apparecchio; c’è chi invece vuole tanti apparecchi diversi, specializzati in funzioni diverse (e dunque con migliori prestazioni). Sia chiaro: gli iPod (e i lettori mp3 concorrenti) possono essere affascinanti. Ma a stringere, con un qualsiasi telefonino da 300 euro puoi avere un capiente lettore musicale di buona qualità. In più hai la macchina fotografica, la videocamera, la consolle con i giochi, l’archivio dei file, le mail, internet, il wi-fi e altro ancora. Ecco, c’è un partito che sceglie questa filosofia, un unico oggetto, un’unica tasca occupata, per fare tutto ovunque. Altri frammentano, occupano più tasche: lettore mp3, macchina fotografica, consolle portatile, Blackberry. Alla Apple - ma non solo alla Apple, ovviamente - hanno capito però che c’è un parte dei consumatori che vuole usare una tasca sola. Hanno raffinato sempre di più l’iPhone, ovvio. E proprio ieri, hanno compiuto un altro piccolo passo in questa direzione, presentando i nuovi iPod Nano con la fotocamera. Tutto dipende dalle tasche: quante ne volete occupare e quanti soldi ci sono da spendere. Di questi tempi pochini. Anche se alla Apple assicurano di avere venduto in tutto il mondo 30 milioni di iPhone: qualcuno deve averli comprati.

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