venerdì 3 luglio 2009

no tengo dinero

copia e incolla da ilmessaggero.it
Mauro Evangelisti
Non riesce ad essere un’estate spensierata. Sarà perché ci portiamo dietro una scia di dolore cominciata con il terremoto in Abruzzo. Siamo rimasti scioccati per la nuova, dolorosa, tragedia di Viareggio. Arriviamo all’appuntamento con luglio ansimando, inseguiti da una crisi economica che sentiamo mordere e magari un po’ si autoalimenta a causa del pessimismo generalizzato, con le aziende che ci spiegano quanto sono belli e necessari tagli e sacrifici, che il modello da seguire è quello della British Airways dove hanno chiesto ai dipendenti di tagliarsi lo stipendio. Sorridiamo amaro, ma non ci divertiamo più, per i nuovi episodi della soap opera estiva che vede protagonista l’uomo più potente d’Italia: con i continui colpi di scena, le interviste ai tabloid inglesi o le immagini rubate con il telefonino, va a incoronare Neri Parenti come l’unico regista che ha saputo davvero descrivere questa Italia. Anzi, le sceneggiature dei suoi film di Natale, le acrobazie di De Sica e il resto del gruppo, sono perfino troppo seriose se confrontate con la realtà. Non riesce ad essere un’estate spensierata e non sarà un caso che in fondo anche i tormentoni di quest’anno non sono leggeri, ma quasi melanconici, come la ragazza degli Zero Assoluto che si sposa con un altro. Ci servirebbe un altro “Aserejé”, una “Macarena”, un “Vamos a la Playa”. Ma al massimo possiamo rispolverare, restando ai Righeira di qualche decennio fa, “No tengo dinero”.

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