sabato 18 luglio 2009

minchia signor tenente

copia e incolla da ilmessaggero.it
di Mauro Evangelisti
Cosa pensiamo quando vediamo una divisa? All'agente Spaccarotella, a quel colpo di pistola folle che ha rubato la vita di Gabriele Sandri, a una sentenza di condanna che in molti considerano insufficiente? Pensiamo al dolore dei genitori di Sandri, che hanno espresso con forza sdegno e rabbia, ma hanno anche invitato alla calma, per non aggiungere follia ad altra follia. Pensiamo alla morte di Federico Aldrovandi, 18 anni, pestato da quattro poliziotti che il tribunale ha condannato a tre anni e sei mesi, dopo una fiera battaglia, anche su Internet, della madre?

Sì, forse pensiamo anche a questi episodi, quando vediamo una divisa, ma pochi episodi oscuri non devono farci perdere di vista il quadro d'insieme. La maggioranza di coloro che indossano una divisa prova a rispettare le regole, anche quando sono farraginose e favoriscono più i ladri delle guardie. Anche quando si rischia la vita per un salario che non vale il giro d'affari di una notte dello spacciatore che provi ad arrestare.

Quando vediamo una divisa, dovremmo pensare, ad esempio, al tenente colonnello Valerio Gildoni, che ha guidato a lungo la compagnia di Montesacro a Roma. Venerdì 17 era il suo terzo giorno a Vicenza, dove era stato chiamato a guidare il nucleo investigativo. Era arrivata una richiesta d'aiuto per un signore anziano che non apriva la porta ai familiari. Gildoni era un ufficiale, poteva mandare avanti qualcun altro, e invece è andato lui a suonare alla porta. L'anziano aveva un fucile da caccia, gli ha sparato in testa. Gildoni ha fatto, con coraggio, il suo dovere. Pensiamo anche a lui quando vediamo a una divisa. Soprattutto a lui e a quelli come lui.

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