sabato 2 aprile 2011

ospedali e privilegi dei politici

copia e incolla da ilmessaggero.it

MAURO EVANGELISTI
Certo, uno teme di ritrovarsi senza volerlo nel terreno scivoloso del qualunquismo, di finire con frasette di circostanza «è tutto uno schifo, intanto sono tutti uguali». Poi, però, quando metti in fila certe notizie ripensi sempre alla signora di 83 anni che deve aspettare chissà quanto per la terapia del dolore perché all’ospedale San Giovanni di Roma è stato ridotto il reparto causa tagli alla sanità del Lazio.
Ripensi anche alle centinaia di persone ogni giorno in fila ai pronto soccorso e ai consiglieri regionali del Lazio che si sono inventati altre quattro commissioni, per arrivare a quota venti, spendere altri cinque milioni di euro senza spiegare perché, in Lombardia, di commissioni ne bastano dieci.
Certo, in Emilia-Romagna hanno deciso di eliminare i vitalizi, ma perché dovremmo farlo anche nel Lazio? Bene, in queste ore nuovi fuochi d’artificio in Campidoglio, grande festa perché il governo vara un decreto per consentire di allargare a quindici la giunta di Roma Capitale, 12 assessori per carità non bastano a soddisfare tutti gli appetiti, le correnti e i possibili nuovi alleati.
Poco importa se tre assessori in più andranno pagati (e non poco) così come costerà l’allargamento del consiglio comunale a 60. Pensi anche a questo mentre rischi di cadere con lo scooter nei crateri che funestano le strade più importanti di Roma, non ci sono i soldi per ripararle. Ma in fondo non siamo qualunquisti.

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