sabato 2 aprile 2011

la tv fatta a pezzi

copia e incolla da ilmessaggero.it

MAURO EVANGELISTI
Provate a pensarci: negli ultimi mesi è molto probabile che le sequenze più interessanti della tv - quelle che più vi hanno fatto riflettere, scosso, divertito, fatto discutere - non le abbiate viste in tv. La tv senza la tv.

Un ministro che ogni tanto manda a quel paese qualcuno, un premier che bacia la mano a un dittatore nordafricano, un finto terremotato che sperimenta il processo breve di Forum, il finale pazzesco di una partita di basket con il telecronista spagnolo che perde la voce, le parodie geniali delle canzoni di Elio, la gaffe della giornalista di un tg, la bestemmia in un reality, il trans dalla doppia voce di un talent show asiatico, Benigni al festival, l'intervista al vostro scrittore preferito, il monologo del comico che vi fa più ridere.

Sono prodotti della tv a cui però sempre più spesso arriviamo seguendo le scorciatoie frammentate e concentrate di Youtube, rilanciati da un amico su Facebook, da qualche sito di informazione, dal tam tam della rete. Viene da chiedersi, ovviamente con un'esagerazione: i programmi, per intero, dall'inizio alla fine, salvo qualche partita di calcio, salvo i bambini e gli anziani, li guarda ancora qualcuno?

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