giovedì 16 dicembre 2010

la sfiducia nella rivolta

copia e incolla da ilmessaggero.it

Mauro Evangelisti
La violenza folle, inutile e pericolosa che ha travolto Roma martedì non può essere giustificata in alcun modo. Non c’è possibilità di dialogo con i violenti che hanno bruciato automobili di gente che non c’entrava nulla, sfasciato vetrine, rischiato di fare molto male agli agenti delle forze dell’ordine, a passanti, a commercianti, a turisti.

Con altrettanta preoccupazione va valutato il fatto che una parte dei ragazzi normali, pacifici, che hanno partecipato al corteo, hanno seguito i violenti e insultato le forze dell’ordine. E lasciamo perdere il gioco stucchevole della caccia all’infiltrato (nel senso di agente provocatore) visto che chiunque si trovasse in piazza del Popolo o in via del Corso ha visto che la violenza non era di pochi, non era della maggioranza dei ragazzi, ma era comunque di una parte consistente.

Tutto questo premesso e riscritto dieci volte, un’altra riflessione va fatta: a questi ragazzi, alla parte sana del movimento, forse andrebbero dati anche buoni esempi e modelli, non solo manganellate.

Tralasciando il passato tumultuoso negli anni Settanta di quei politici che oggi si scandalizzano contro gli scontri, forse sarebbe anche utile offrire cartoline alternative ai bunga bunga, alla compravendita dei voti in Senato, ai partiti della minoranza spaccati e impegnati a frantumarsi. Salviamoci pure la coscienza dicendo che è demagogia, che è qualunquismo, ma va detto: ai ragazzi che sanno ascoltare forse bisognerebbe offrire sogni migliori di un posto all’Atac se sei parente di

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