giovedì 2 dicembre 2010

il mondo in tasca

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
La portabilità della tecnologia ci mantiene vicini a chi è lontano ma - a volte - ci allontana da chi ci è vicino. Ci lega a una massa d'informazioni sul mondo, ma - a volte - ci distacca dal nostro mondo. Fateci caso: in una cena al ristorante vedrete sempre qualcuno ricurvo sul suo cellulare che non conversa con gli altri. Una compagnia telefonica asiatica su questo tema ha realizzato uno spot molto efficace: mostra varie situazioni - un pranzo in famiglia, un viaggio di un gruppo di amici, un padre con i suoi figli, una coppia di fidanzati - in cui il protagonista è concentrato sul suo smartphone e chi è attorno a lui, anche gli affetti più cari, scompare, restano solo i vestiti senza il corpo dentro.

Come dire: usate con moderazione altrimenti perdete il mondo reale. E' un po' come gli spot degli alcolici che, per essere politicamente corretti, ci invitano comunque a bere in modo responsabile. Fra smartphone, tablet, netbook, caccia all'ultima applicazione ma anche semplici cellulari da 150 euro, la nostra tecnologica coperta di Linus ci aiuta a lavorare quando siamo in giro o vincere la noia nei tempi morti ma a volte ci fa alzare degli steccati di cui neppure ci accorgiamo. E se una volta erano solo i quindicenni a fare arrabbiare i genitori perché a tavola continuavano a mandare sms invece di conversare, oggi il fenomeno dell'auto isolamento vale per tutte le età.

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