mercoledì 23 giugno 2010

johnny nuovo, interessante recensione su librisulibri.it

copia e incolla da www.librisulibri.it

Johnny Nuovo: un thriller psicologico con i fiocchi

Quando ho finito di leggere Johnny Nuovo. Il ragazzo che non conosceva il mondo, scritto da Mauro Evangelisti e pubblicato da Cartacanta, ho deciso di aspettare prima di esprimermi al riguardo, perché avevo bisogno di metabolizzare. Se un libro deve essere metabolizzato e non si riesce ad esprimere un’opinione immediata, a mio giudizio, ci sono due possibili conclusioni…

…o è una menata storica, di quelle che non dimentichi, oppure è talmente profondo che hai bisogno di tempo per capirlo, e anche in questo caso non lo dimentichi.

In entrambi i casi, quindi, non lascia indifferenti. Johnny Nuovo non è una menata storica, per niente. E’un libro strano, a tratti inquietante, non è rilassante e non mette di buon umore. Una volta finito (e metabolizzato) la domanda che scalza tutte le altre è: ma allora qual è il senso della vita?

Ecco, è proprio questo il dubbio che lentamente si insinua negli occhi e nella mente durante la lettura. Spiego brevemente la trama, però, altrimenti ci perdiamo in inutili elucubrazioni.

K, uomo solo, ricchissimo e indurito dalle sofferenze e da un padre uxoricida, decide di crescere un bambino in una stanza grande come un campo di calcio, in cui non manchi nulla. Una stanza senza finestre e senza via d’uscita sul mondo esterno.

Il bimbo, figlio non suo, è Johnny Nuovo, che per i primi anni della sua vita crederà che il mondo sono K e la stanza grande come un campo di calcio.

Intorno, personaggi costruiti ad hoc intorno ad uno psicopatico (K) ed un bambino che non conosce il mondo, tutti avvolti in un velo di tristezza o rimpianto, o rassegnazione.

Lo stile dell’autore è volutamente giornalistico: immediato anche se si sviluppa su piani temporali diversi, pratico perché non si lascia andare a sentimentalismi ma lascia al lettore l’interpretazione delle emozioni dei personaggi. La psiche e l’anima di Johnny non vengono scandagliati, ma descritti come in un reportage giornalistico.

Un libro strano e interessante, che lascia spazio alle tante domande che spesso non vogliamo farci sulla vita e sul (non)senso che vogliamo darle.

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