giovedì 10 giugno 2010

de rossi ha i maroni

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
E così bisogna difendere Daniele De Rossi. Che fra l’altro si sa difendere benissimo da solo, e non solo in campo. Pare che in Italia si possa tranquillamente spendere parole indecorose sul Tricolore in più occasioni ed essere allo stesso tempo partito di governo; si possa continuare ad essere uomini in divisa anche dopo una condanna per una delle pagine più nere del Paese, quella del G8 di Genova, che umilia la stragrande maggioranza degli uomini in divisa rispettosi delle regole (a volte anche in modo eroico); ma se indossi la maglia azzurra, che magari al ministro leghista non piace come non piace al delfino-trota leghista che ha tranquillamente detto di non tifare Italia, allora non hai diritto di parola. Non puoi criticare uno strumento come la tessera del tifoso: magari è sacrosanto e il migliore del mondo, ciò non significa che non ci sia libertà di non condividerlo e di criticare con una battuta l’operato di alcuni poliziotti. Proprio perché le forze dell’ordine, in una democrazia, servono anche a difendere il diritto di criticare. Ieri il ministro Maroni è tornato alla carica: Daniele De Rossi andava punito. Magari potevano costringerlo a giocare nella ”nazionale” della Padania.

Archivio blog

search