sabato 19 giugno 2010

johnny nuovo, i commenti degli amici/4

Emanuela Dolci
“... adoro leggere ma era da tempo che non mi succedeva di finire un libro in due ore....bella la storia e ben scritto...”
Alessandro Barbano
“...un romanzo postmoderno, è una storia sull’emergenza della postmodernità, in cui viene presentato un mondo in cui non c’è più spazio per l’amore e l’odio, ma solo per la rabbia. È il mondo delle passioni fredde. Nessuno dei personaggi del libro ama o odia..."
Roberto Guantario
“...è ben scritto, si legge davvero tutto di un fiato, l’elemento positivo è che si presta a diverse interpretazioni..."
Stefano Valentini
“...leggerlo è stato come bere un’aranciata amara, mi ha lasciato una strana sensazione di vuoto pneumatico e nichilismo...”
Previously in Johnny Nuovo...
johnny nuovo, i commenti degli amici/3
Daniele Flamini
“...sto leggendo Johnny Nuovo, ma sei sicuro di non aver bisogno di uno psicoanalista?...”
Abi Morelli
“...che sei bravo lo sapevo e la tua opera quasi prima lo conferma...”!
Andrea Arena
“...quanto meno johnny nuovo ha il merito dell’originalità...”
Michelangelo Pasini
“...fra le altre cose, nel romanzo emerge la passione per i viaggi dell’autore...”
Massimo Pandolfi
“...fa riflettere la volontà di K di manipolare il ragazzo, un tema molto importante nella nostra società...”
Annalisa Tampellini
“... mi piacciono anche i passaggi dal passato al presente e la presenza di tantissimi personaggi, tutti interessanti (a proposito, tanto per partecipare a quel giochino del “personaggio che ti piace di più”, anche io rientro tra le tardone colpite dal pm)...”
Carlo Maria Ponzi
“...il capitolo più bello? Non ho dubbi: quello intitolato “Quel giorno” (p. 76), scritto, anzi montato con un andamento direi epico: mi ha ricordato, infatti, molte scene del mio regista di culto che risponde al nome di Sergio Leone, in special modo in “C’era una volta in America...”
Previously in Johnny Nuovo...
johnny nuovo, i commenti degli amici/2
Alessandra Migliozzi
“...un gradino sotto Ammaniti di come Dio Comanda, sullo steso gradino del Dazieri di Cemento armato...”
Valentina Possenti
“...bello il riferimento alle tre dimensioni temporali che si intreccia. insomma, bel lavoro...”
Fabio Rossi
“...secondo me il personaggio in cui l’autore si riconosce di più è quello di Franco, il ristoratore...”
Sandra Casadei
“...il grande problema che ho riscontrato è che è scritto così male che faccio fatica ad andare avanti...”
Clio Pedone
“...Centoundici pagine scorrevoli ed essenziali, che inducono il lettore ad una profonda speculazione sull’essenza dell’esistenza. Il lieto fine è l’illusione degli umani...”
Previously in Johnny Nuovo...
johnny nuovo, i commenti degli amici
I primi commenti degli amici sul mio romanzo “Johnny Nuovo”:
Romina Lapertosa
“...la storia è un po’ da psicopatici/sociopatici ma chi non lo è ai ns giorni?”
Andrea Spada
“...ho apprezzato la tua idea di sviluppare la storia su più piani temporali e mi sono piaciuti alcuni passaggi sulla descrizione dei personaggi, soprattutto relativamente alla loro povertà, non di soldi, ma di animo...”
Mara Pasquini
“...se uno ti conosce bene si vede che c’è molto di te nella storia...”
Pietro Piovani
“...è il prodotto di una mente malata...”
Alessia Marani
“...si legge velocemente ma ti resta in testa a lungo, ti fa pensare molto...”
Davide Desario
“...ci sono dei passaggi forti, duri, è un romanzo tosto...”
Enza di Monti
“...aò, ma voi giornalisti ve siete messi tutti in testa de fare gli scrittori?...”
Raffaella Troili
“... alla prima lettura ti lascia interdetta, alla seconda è bellissimo...”
Dina Nascetti
“...te lo leggi tutto di un fiato in una notte, perché ti cattura, ma mette una grande ansia...”
Chiara Partisani
“...la meglio è la giudice, la madame Bovary sfigata, mitica...”
Barbara Boattini
“...alla fine ti arrabbi con lo scrittore perché non spiega le ragioni che hanno spinto K a rinchiudere il bambino...”
Simone Canettieri
“...è bellissimo, in fondo K chiude Johnny in una stanza per proteggerlo dalla sofferenza, non vuole che soffra come ha sofferto lui...”
Matteo Alvisi
“...Una storia semplice e avvincente, costruita su diversi piani temporali...”
Stefania Piras
“...figure che fotografano l’instancabile sguardo del cronista e la sospensione lirica di chi impagina storie che durano un giorno...”
Giovanni Bartoloni
“...mi è piaciuto, però è troppo melenso il primo capitolo, con le rose lanciate in aria...”
Vanna Ugolini
“...bello. molto bello, ma vabbè, Garcia Marquez è un’altra cosa...”
Luca Benigni
“...mi è piaciuto assai ma mi ha comunque lasciato una sensazione come se mancasse ancora qualcosa, un pezzo, una via d’uscita...”
Fabio Fattore
“...coinvolge il lettore e lo trascina nei meandri di una mente malata ma lucida...”
(continua)

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