giovedì 17 giugno 2010

alejandro e vuvuzelas

copia e incolla dal ilmessaggero.it


di Mauro Evangelisti
L’estate ha un pregio: ci culla fra luoghi comuni e tormentoni. La ricerca del tormentone è essa stessa un tormentone. Una comprensibile fiera della banalità perché sotto l’ombrellone o in fila per un mojito non è che puoi parlare di filosofia.

La canzone. Vabbè, favoritissima “Alejandro” di Lady Gaga. Questo è il vero fenomeno del nuovo decennio, la bionda nasuta ha messo nel cestino tutte le altre icone del desktop, sfornato video che bruciano Youtube e conquistato articoli ed analisi anche sui giornali più paludati. Outsider? Fra gli italiani promette molto bene ”Faccia come il cuore”, mentre Shakira con “Waka waka” ha il traino dei mondiali...

L’argomento di discussione... E parlando dei mondiali, siamo già sfiniti non tanto dalle vuvuzelas (provate a vedervi una partita senza, vi sembrerà insipida), ma dalle battute sulle vuvuzelas. Eppure, sarebbe così bello averne a disposizione quando parla qualcuno che non ci sta tanto simpatico.

La moda. Così ad occhio, le pischelle, sulla scia dell’estate scorsa, camminano ormai sulle calzature da schiave, i pischelli si stanno buttando sui bermuda eleganti dai colori per cui serve l’hd, dal giallo al viola, con la camicia rigorosamente sotto (evitare i quarantenni con la pancia, rischiano di sembrare uno di quei protagonisti del film “Gomorra” tutti firmati).

Le frasi. Una non si batte mai: «E’ proprio vero, d’estate i giornalisti non sanno cosa scrivere».

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