domenica 25 aprile 2010

johnny nuovo, la recensione/2

copia e incolla da ilnuovocorriere.it

"Quando la cronaca diventa romanzo"
VITERBO - Il mondo in un’unica stanza, senza cielo e penombre romantiche: in
questo fazzoletto scenografico si muove il protagonista del romanzo “Johnny
Nuovo. Il ragazzo che non conosceva il mondo” (CartaCanta editore, 112 pagine,
13 euro, tra pochi giorni disponibile anche nelle librerie della Tuscia). L’
autore è Mauro Evangelisti, 43 anni, forlivese, una penna conosciuta alle
cronache e ai lettori viterbesi grazie ai 9 anni spesi nella redazione locale
de Il Messaggero.
Il protagonista, Johnny Nuovo, è frutto di una sfida semantica più simile ad
un suggerimento computazionale che ad una gara d’ingegno. E’ un ragazzo
cresciuto per nove anni all’interno di una stanza scavata nel ventre di una
villa fuori città per volere di K, un cancelliere di ultima generazione che a
dispetto dell’anonimo nome monolettera si erge a potere auto costituito e
centralizzato sul destino del piccolo e poi adolescente Johnny. Il ragazzo è
vittima di un delirio pianificato, segregato sempre nelle stesse quattro mura,
come in una bolla. Ma arriva il giorno in cui la vittima riesce
inconsapevolmente ad evadere - e da quel momento dovrà rinominare tutte le cose
scoprendo il mondo - e il suo carnefice viene arrestato. Termina così un
esperimento talmente folle e lucido da avere tanti emulatori nella vita reale,
come raccontano periodicamente le cronache.
Costruito su diversi piani temporali che si intersecano tra le pagine, il
romanzo ruota attorno alla genitorialità ambigua di K e su quella che vorrebbe
essere la sua creatura, su come si plasma una personalità, su come si ottiene
il controllo delle coscienze.
A fare da corollario una serie di personaggi che Evangelisti tratteggia nei
minimi particolari psicologici fino a farli diventare quasi co-protagonisti. C’
è il giornalista di provincia che ha ruminato una notizia diventata poi un
segreto; c’è l’ex moglie di K vestita di tutti quei dettagli che l’autore ha
intercettato veloce con la coda dell’occhio nelle retrovie della provincia e
che oggi restituisce nel romanzo soffermandosi su odori, pose, rughe, smorfie e
vezzi. Come il mix disperatamente genuino che ritrae il sostituto procuratore
che conduce l’inchiesta sul sequestro di K: un contrappunto continuo e mordace
ai piani di tantissime donne partite in gran tromba alla conquista dell’
emancipazione ragionata o ragionevole. E poi gli altri personaggi satelliti: il
protettore della prostituta a cui K sottrae il figlio appena partorito o il
melanconico compagno di scuola della giudice. Figure che fotografano l’
instancabile sguardo del cronista e la sospensione lirica di chi impagina
storie che durano un giorno.
Un Truman Show senza isterie e denti sbiancati all’americana ma, al contrario,
con opacità, chiaroscuri, piccoli miracoli e dentature di provincia. Un libro
da bere tutto d’un sorso, uno specchio assai poco deformato dell’Italietta con
cui facciamo i conti tutti i giorni.
A maggio il romanzo verrà presentato in città, intanto Evangelisti si è
affidato all’ultima frontiera della promozione editoriale, il book trailer (
www.cartacantaeditore.it).

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