giovedì 1 gennaio 2009

la chiavetta della vita

copia e incolla da ilmessaggero.it

MAURO EVANGELISTI
E’ quasi fatta. Anche questo primo decennio del 2000 ce lo siamo giocati. Altri 365 giorni e festeggeremo l’inizio dei fantastici anni Dieci. Questo primo decennio ci aveva fulminato – appena partito – con le immagini dei due aerei che si schiantavano sulle Torri gemelle e su un mondo che appariva immutabile. Ma come li ricorderemo questi anni? Gli anni Zero? Suona male, fa tanto trasmisisone di Santoro. E’ un decennio non definibile. Li ricorderemo come gli anni dei jeans a vita bassa, del terzo scudetto della Roma, dellaJuventus in serie B, di Cannavaro che alza la Coppa, delle Sere nere diTiziano Ferro, dei Grandi fratelli, della cocaina e delle pasticche prodotto di massa? E’ un decennio cominciato con la paura – il terrorismo, la guerra-, che si conclude con la paura – il terrorismo, la guerra, la crisi globale – ma anche con la speranza offerta da un simbolo, un uomo di colore alla guida della grande potenza. E’ un decennio in cui, come da contratto con la vita, ognuno di noi ha seminato esperienze importanti: si è sposato, ha divorziato, ha avuto dei figli, ha trovato un lavoro, si è innamorato, ha tradito, è scappato, è ritornato. Altro che anni Zero. Abbiamo 365 giorni per capire cosa resterà di questi anni Zero, tanto fra un po’ sarà già Pasqua, parleremo delle città che non si svuotano più ad agosto, discuteremo sui nuovi acquisti della Roma e della Lazio, di come fa freddo nell’inverno 2009. E sarà già 2010. Vrooom. Anche il tempo è più veloce, come una connessione Adsl. Nel decennio a cui sta per scadere il mandato abbiamo anche imparato a chiudere tutte le nostre vite – la musica, i filmati, le foto, le parole, i ricordi – in piccole protesi. Un lettore Mp3, la memory card di un telefonino, l’hard disk esterno, il link di un blog o l’album di Facebook. E la chiavetta. Ecco, in questo decennio abbiamo imparato a salvare le nostre vite in una chiavetta, magari da appendere al collo come un ciondolo, per sentirci più sicuri. Sì, tutte le nostre vite – tutti i nostri anni Zero – salvate in una chiavetta. Per fortuna, c’è ancora spazio.

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