lunedì 8 dicembre 2008

fumata nera

copia e incolla da ilmessaggero.it

di MAURO EVANGELISTI
Nel Partito democratico italiano parlano di questione morale. Dimenticano il morale degli elettori. Non è a terra, di più: a forza di scavare già intravede la Nuova Zelanda e sente distintamente la haka degli All Blacks. Nel Partito democratico più fortunato, quello americano, Obama sembrava l’icona di un nuovo mondo cool e rinnovatore. Poi, le piccole delusioni. Si scopre: 1. Obama non ascolta la musica con l’iPod ma con lo Zune della Microsoft (per il quale, al contrario dell’iPod, bisogna precisare che è un lettore Mp3); 2. Obama è riuscito nel miracolo di portare un nero alla Casa Bianca, ma non a smettere di fumare. «Ci ho provato molte volte», assicura, come potrebbe fare nostro cugino agitando nervosamente la sigaretta in uno dei tanti capannelli-cospiratori, avvolti nel fumo, che si formano di fronte ai nostri ristoranti. Ma anche Obama, proprio come nostro cugino, ci ricade e alla fine accende la sigaretta. Ora dovrà vedersela con le norme antifumo alla Casa Bianca. Dove, per la verità, esperienze del passato hanno dimostrato che il gusto del proibito non è sempre ridimensionato dalla solennità del luogo. In campagna elettorale Obama faceva uso copioso di chewingum anti-fumo. Bene, a quanto pare, non funzionano. Durante un’intervista televisiva, il prossimo uomo più potente del mondo, un po’ in affanno non per le troppe sigarette ma perché si sentiva come un quindicenne sorpreso dai genitori con le Marlboro nello zaino, ha confessato che ogni tanto una sigaretta ci scappa ancora. «Ma alla Casa Bianca smetterò». Per fortuna non ha aggiunto “Yes we can”.

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