giovedì 18 febbraio 2010

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MAURO EVANGELISTI
C’era Noemi che festeggiava il compleanno; Patrizia che partecipava ad altre feste e per non sapere nè leggere nè scrivere registrava; Natalie che è brasiliana/o e per un po’ ha rischiato di diventare la presidente del comitato di quartiere in via Gradoli; Brenda che purtroppo è morta e aveva un computer; Paloma che ancora non è ben chiaro chi sia; ah dimenticavamo un'altra Patrizia ma quella stava a Torino e divenne famosa quasi cinque anni fa (come passa il tempo); c’è Cinzia che sta a Bologna e che ha fatto dimettere un sindaco; c’è Francesca che fa i massaggi, sono solo per la schiena ma l’importante non è quello, l’importante è chi li pagava; c’è Monica che è brasiliana (il Brasile è di moda a Roma e non solo per la parate di Julio Sergio) e anche lei ha fatto massaggi ma adesso è tornata a casa; c’è tanto fango che ci vorrebbe la Protezione civile per portarlo via. C’è che non ci capiamo più niente in questi intrecci fra giudiziaria-gossip-politica, tante storie differenti, con responsabilità differenti, epiloghi differenti. Ci confondiamo con le fidanzate di George del Grande fratello perché il frullatore ci sembra sempre lo stesso. All’inizio ce la fai a seguire, poi ti perdi e ti confondi i personaggi. Ti restano in testa solo i lampi: parole che entrano nel linguaggio comune con ammiccamento per qualche mese - papi, utilizzatore finale, ripassata - e una convinzione. Che alla fine dei giochi c’è sempre il vecchio cherchez la femme. O quasi.

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