giovedì 4 febbraio 2010

esilio morgan

copia e incolla da ilmessaggero.it

MAURO EVANGELISTI
Sì, può pure essere il solito logorato senso dell'umorismo del
destino: Morgan che giudicava e spesso eliminava a XFactor, è stato
giudicato ed eliminato da Sanremo. Questo è un Paese che ha
un'ottima mira e notevole tempismo quando si tratta di scagliare la
prima pietra; piace accocolarsi nella certezza che una spruzzata di sassi
contro lo sventurato maldestro untore di turno sia la soluzione di tutti i
problemi. La società sarà salva, i giovani saranno felici, Sanremo vi
protegge, amen. Pulizia a secco delle coscienze e avanti con il prossimo
show. Morgan che ammette debolezze ed errori pesanti va in esilio,
cacciato dallo stesso palco su cui era salito, tanto per ricordarne uno,
lautamente pagato, Mike Tyson, un signore condannato per stupro. Morgan è
un esempio nefasto per i ragazzi, dicono. D'accordo, allontaniamo i
cattivi maestri, però forse sarebbe il caso di preoccuparsi di che fine
abbiano fatto i buoni maestri: se mai ce ne sono, le loro voci sono
costantemente coperte dai rumori di fondo del circo balordo e dalle urla
di coloro che sono intenti a tirare le prime pietre di cui sopra, gli
stessi che hanno un'unica soluzione, test antidroga per tutti e
passa la paura. Soprattutto, sarebbe interessante capire: fra i ragazzi,
Morgan, dopo la cacciata da Sanremo, è più o meno popolare di prima?

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