giovedì 28 gennaio 2010

juventus rebelde

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
Magari avrebbero voluto fare le primarie pure alla Juventus. Nel lungo addio - lunghissimo, stiamo per decidere, ancora un momento - a Ciro Ferrara, c’è una viscerale predisposizione al caos tanto simile a quella vista in questi giorni nel Partito democratico che doveva scegliere i candidati alle regionali.

Con il Lazio che metteva in scena preciso preciso il celebre sketch di Corrado Guzzanti-Veltroni alla ricerca del candidato premier (quello di “lo dico per tutti i compagni della mozione Amedeo Nazzari... Amedeo Nazzari è morto!”) per poi aggrapparsi al salvagente dei radicali e con il gioco dell’oca ubriaco della Puglia, dove si è tornati alla casella di partenza al termine di numerose sedute di masochismo spinto.

Ecco, la Juventus sta marciando con lo stesso navigatore impazzito, si perde anche per la svolta più semplice, fatta in quattro e quattr’otto da altre squadre (e con ottimi risultati vedi Roma, Napoli e Palermo). Con quella luciferina formula del traghettatore, un allenatore che chissà con quanto entusiasmo e autorevolezza dovrebbe accettare di venire a gestire il locale per qualche mese. Traghettatore: ecco, bisogna vedere traghettatore verso cosa, dicono spaventati i tifosi juventini (compreso chi scrive

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