sabato 13 giugno 2009

sivergognite dance

copia e incolla da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti
ROMA (4 giugno) - C’è un virus che si aggira per l’Italia. Si chiama sivergognite. Che cos’è? Sempre più spesso, in un dibattito pubblico, in un confronto televisivo, in un battibecco, in una litigata alle Poste si termina la frase con un solenne «si vergogni». Poco contano gli argomenti, il ragionamento, il tentativo di convincere l’avversario che sta sbagliando, che lui ha torto e io ho ragione. No, si butta là un «si vergogni» e così si ritiene di avere sparato il fuoco d’artificio, ottenuto l’effetto, la ola del pubblico, l’applauso. Un caso memorabile è il poderoso «si vergogni» pronunciato dal ministro Bondi a Ballarò due settimane fa, ma esempi altrettanto rotondi potrebbero essere trovati anche nel centro sinistra. Eppure, quel «si vergogni» sembra tanto il sussulto dei bambini che si arrabbiano, che invece di ragionare tagliano corto con «cattivo!» e tanto basta. Ma loro sono bambini.

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