giovedì 5 marzo 2009

balotelli crisi inter-nazionale

copia e incolla da il messaggero.it

di Mauro Evangelisti
Si sta ribaltando il mondo e rischiamo di finirci sotto. La crisi globale sta tagliando posti di lavoro e consumi. Poi però le statistiche raccontano che comunque si continua a spendere per lo smartphone e il benessere. Messaggi e massaggi. Con la caduta del muro di Berlino, il modello occidentale aveva promesso a chi viveva oltre cortina il più pragmatico paradiso consumista al posto del fallimentare paradiso comunista.

Oggi dalla Lettonia alla Romania, dall'Ungheria alla Bulgaria la crisi sta spazzando via speranze e vite migliori. Il paradiso può attendere. Ammiravamo il sogno americano, la storia delle banche che finanziavano le grandi idee con coraggio in modo che ciascuno potesse costuirsi la propria fortuna. Scopriamo che era (in parte) un castello di carte. Di credito. Fatichiamo a capire questa crisi. Ci aspettavamo che milioni di cinesi acquistassero i prodotti del made in Italy (realizzati in Cina, ma questo sembrava secondario) invece si ha l'impressione che ciò che sta avvenendo sia altro: le risorse del pianeta terra non sono infinite, dopo che i paesi emergenti sono emersi siamo molti più di prima a dividerci la torta. Ne spetta una fetta sempre più piccola a tutti.

Alcuni anni fa a marciare contro la globalizzazione c'erano solo alcuni facinorosi con i capelli lunghi che chiamavamo appunto no global. Da un anno a questa parte abbiamo scoperto che a mettere in guardia contro la "cattiva globalizzazione" è il ministro più incisivo - Tremonti - di un governo liberista. Dieci anni fa la custodia cautelare sembrava il male assoluto e il garantismo andava bene con tutto, oggi si prende atto con una certa disinvoltura di tentativi di linciaggio e si invocano manette, manette, manette. Infine: anni fa la Juventus era cattiva, potente e prepotente. L'Inter perdente ma simpatica e politicamente corretta. Oggi è vincente, predatrice ma più antipatica. Sarà perché anche Balotelli - che comunque è fortissimo - a suo modo è un prodotto della globalizzazione. Crisi Internazionale.

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