giovedì 10 aprile 2014

i corti che escono su move 6/ Summer coming soon

copia e incolla da move

di Mauro Evangelisti

Summer coming soon


Questa è la pistola. È facile: l'avvicini alla sua testa, premi il grilletto, come nei film, ed è tutto finito. Ci sarà sangue, ma non ti preoccupare, puliamo noi. Non troveranno il corpo, nessuno saprà nulla. È questo che vuoi, no? Il video lo hai visto, no? Questa merda non si è accorto che era sotto una telecamera di sorveglianza di una banca. Non chiedermi come abbiamo fatto a recuperare la registrazione. Noi siamo più bravi della polizia. Questa è la pistola, è facile. Per un quarto d'ora non riprenderà i sensi. Hai quindici minuti per decidere, se non lo ammazzi tu, noi lo liberiamo. Ora ti lasciamo solo, torniamo tra poco. Per pulire o per liberare l'uomo che ha stuprato e ucciso la tua bambina. Fosse stata mia figlia io non avrei dubbi. Ma è giusto che sia tu a decidere.

Marcos esce dalla stanza, seguito dai due ciccioni che gli fanno da guardaspalle. Sento che salgono le scale, fanno rumore. A Marcos è sempre piaciuto portare stivali da cowboy, anche se nel nostro paese fa un caldo da impazzire e dicono che un'estate così calda non ci sia mai stata. Quando hanno trovato Clara nel vicolo, con la gonna strappata, il sangue, il viso da angelo deturpato a pugni, la mia bella vita trasparente da avvocato, difensore dei diritti civili e dei più deboli, è finita. Sapevo che la polizia non avrebbe mai trovato l'assassino. Il castello di valori solidi della mia vita stava vacillando. Non devi pensare alla vendetta, l'odio non è la soluzione, la pena di morte non è la risposta: questo ripetevo sempre alle vittime di abusi, di prepotenze e violenze. Ora che dall'altra parte della storia c'ero io, non sapevo controllare l'odio. Volevo vendetta. Potevo fare solo una cosa: cercare Marcos. Non avrei mai pensato che sarebbe successo.

Guardo il viso lungo e liscio della bestia: attorno all'occhio destro è rosso, ma lo hanno addormentato con una puntura, non con le botte. Ha gel nei capelli e una maglietta con scritto Summer coming soon. Ha diciotto anni, quella notte era ubriaco e drogato. Avvicino la pistola alla sua bocca.

Per dieci anni Marcos è stato il mio migliore amico. Già allora, quando eravamo non più bambini ma non ancora adolescenti, eravamo differenti. Lui prepotente e temuto, spavaldo, io più alto, più chiuso. Non ero un vigliacco, ma venivo da un'altra regione e il primo giorno a scuola alcuni mi presero di mira. Solo battute e qualche sgambetto, ma capii che la situazione sarebbe peggiorata. Poi un giorno il mio sguardo incontrò quello di Marcos e ci sentimmo fratelli. Non so perché, è uno degli strani misteri della vita. Parlammo della regione da cui provenivo, del calcio, dei mondiali che si sarebbero giocati quell'estate. Da allora, naturalmente, nessuno osò avvicinarsi a me. Marcos non dovette mai difendermi, ma a scuola, in paese, ovunque, tutti sapevano che ero suo amico. Seguirono due vite diverse: lui la banda, lo spaccio, i soldi; io lo studio, l'università, il fidanzamento con Ada. Eppure, malgrado le strade si allontanassero, ogni settimana trovavamo un giorno per andare al mare insieme, parlare, passeggiare, cantare, ci raccontavamo le nostre vite e Marcos con me perdeva la sua predisposizione alla violenza e al potere, per il tempo che trascorrevamo insieme era uno come tanti.

Spingo la canna dell'arma sulle labbra del ragazzo, ancora incosciente. Accarezzo con il dito il grilletto, ne provo, con prudenza, la resistenza. Poi guardo la maglietta, azzurra, la scritta Summer coming soon.

Fui io a tradire Marcos. Avevamo vent'anni, passeggiavamo in spiaggia e mi parlava della sua nuova fidanzata. Poi si fermò, mi guardò negli occhi, e mi disse, a bassa voce: «Ieri ho ucciso un uomo, era la prima volta». Poi scrutò la sabbia e aggiunse: «Mi è piaciuto». Io aspettai qualche secondo, realizzai chi fosse veramente Marcos, lontano dall'immagine dell'amico che mi ero costruito anche se lui non mi aveva mai nascosto nulla. «Non voglio più vederti, non cercarmi più. Siamo differenti». Non mi ha più cercato, per vent'anni non l'ho più visto. Una settimana fa sono andato a chiedergli aiuto, mi ha risposto a monosillabi mentre affettava una mela. «Ti aiuterò, troveremo quella bestia». Mentre uscivo l'ho sentito dire: «Avvocato dei diritti civili, se in questi anni nessuno ti ha torto mai un dito...sai chi ti ha protetto».
Prendo un lembo della maglietta con scritto Summer coming soon, tento di strapparla, non ci riesco, il corpo si alza e ricade come un pupazzo.

Marcos sente il colpo di pistola. Entra. Vede il ragazzo ancora immobile, ancora addormentato, ma vivo. Per terra il corpo dell'amico, l'arma a pochi centimetri, sangue dappertutto, la testa spappolata. Corre, lo abbraccia. È tardi.

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