lunedì 28 ottobre 2013

navigatore sullo smartphone. ci fumiamo le cartine

da ilmessaggero.it

di Mauro Evangelisti

La mappa di carta, quella che il vento ci scompiglia quando visitiamo una nuova città costringendoci a trascorrere tre quarti della vacanza nel tentativo di ripiegarla, rischia di finire tra gli oggetti superati dalla tecnologia, come le musicassette e videoregistratori. Smartphone o, per più resistenti, tablet alla mano, sale il numero dei turisti che si sposta guidato da mappe sul display. Anche il problema della connessione costosa all'estero gradualmente è superato perché basta aprire la mappa dell'area con il wi-fi dell'hotel per ritrovarsela prêt-à-porter sulle strade di San Francisco, Hong Kong, Londra. La mappa sul telefonino ha qualche controindicazione - la batteria si scarica, il sole non aiuta, se sei in quartiere malfamato di San Pedro Sula magari non è una idea brillante girare con la tavoletta da 700 euro in mano. Ma anche un vantaggio che supera uno degli storici misteri irrisolti: ok, ho bellissima cartina, ma dove diavolo sono? Al contrario la freccetta blu su googlemap, grazie al gps, ci indica la posizione in tempo reale, ed è anche un filo inquietante vedere che si sposta insieme a noi. Anche a Roma si vedono i primi turisti muoversi seguendo le tavolette. Ed è un sollievo per chi lavora o vive in centro e ogni giorno risponde a decine di richieste in svariate lingue: «Scusi, per Fontana di Trevi?». Qualche negoziante stremato ha anche messo un cartello: «Le informazioni sono solo per i clienti». Come dire: al massimo la Fontana di Trevi te la vendo.

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