domenica 25 ottobre 2009

twit twit twit

copia e incolla da il messaggero.it

di Mauro Evangelisti
E ora ci tocca cinguettare con Twitter. Noi siamo quelli che hanno guardato la tv senza il telecomando (intanto i canali per lo zapping erano pochini e comunque non sapevamo cosa fosse lo zapping); il telefono con la ruota che girava (per comporre un numero con molti nove dovevi prendere un giorno di ferie e se ci avessero detto che un giorno, digitando un tasto, avremmo potuto richiamare l’ultimo numero avremo chiesto: ”ottimo, ma che cosa significa digitare un tasto?”); i primi fax che nelle redazioni inondavano le stanze di carta a causa di migliaia di maniaci del comunicato stampa (poi per fortuna hanno inventato la mail, ma ormai c’eravamo già giocati una fetta di foresta Amazzonica); i Commodore 64 o gli Spectrum che si avvicinavano a qualcosa di simile a un computer (nessun film di fantascienza ci disse che davanti ai discendenti di quelle scatolette ci avremmo trascorso la nostra vita); i rullini delle macchine fotografiche, da 12, 24 o 36, e quando li portavi a sviluppare erano sempre ingenue aspettative che si sgonfiavano negli occhi rossi e nel ditone sul bordo della foto (oggi i ditoni li usiamo per allargare e stringere la foto a piacimento sul touch screen e come bambini non ci sembra vero).

In vent’anni siamo stati fulminati da una stringa infinita di innovazioni, sigle, funzioni, operazioni, modifiche, procedure, avventure: alcune sempre in voga, altre cresciute e morte senza che facessimo in tempo a imparare davvero a usarle: Betamax, Vhs, Video 2000, audiocassette, videocassette, floppy disk, copiaeincolla, Wap, Gprs, Umts, dual band, triband, quadri band, sms, mms, Windows, Netscape, Altavista, Bluetooth, touchscreen, Messenger, Skype, Gps, mp3, mp4, mpeg-2, emoticon, toc-toc su messenger, webcam, videochiamata, Youtube, spegnieriaccendi che alla fine risolve sempre tutto.

Abbiamo dovuto imparare e dimenticare perché molte innovazioni sono scomparse prematuramente (alzi la mano chi si comprò un teledrin in Italia); altre - come è naturale - si sono sviluppate e migliorate. E noi sempre lì a inseguire. Oggi - è stato scritto la settimana scorsa - ci dicono che anche la mail rischia, è vicina alla pensione, farà la fine del fax, è vecchiotta; ci fanno sapere che Facebook ha già qualche ruga, e che ora bisogna concentrarsi su Twitter. Vabbè, mentre proviamo a fare partire il decoder del digitale terrestre, a cambiare un formato video di un film per caricarlo sull’iPod, a scaricare una geniale applicazione sul cellulare che ci aiuterà a ritrovare il punto dove abbiamo parcheggiato l’auto... bene mentre faremo tutto questo, impareremo anche a usare Twitter. Così sapremo cosa pensa di Roma la regina Rania.

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